Il moto ondoso: cavalchiamo l’energia!

L’idea di sfruttare il moto ondoso per produrre energia balenò in testa, nel 1799, ai due Girard, padre e figlio, che presentarono in Francia il primo brevetto che faceva riferimento ad un dispositivo atto a ricavare energia dalle onde. Da quel momento, fino al 1973, nella sola Gran Bretagna sono stati depositati circa 340 brevetti, i quali però trovarono poco riscontro dal punto di vista pratico, visti gli eccessivi costi e difficoltà di realizzazione. La crisi petrolifera del’73 ha certamente aumentato l’interesse verso questa fonte energetica, incrementando la ricerca e gli sforzi per trovare soluzioni tecnologiche con costi sempre inferiori. È noto infatti che gli oceani posseggono un’enorme quantità di energia potenzialmente sfruttabile, quantificata tra 1 e 10 TW di potenza. Inoltre, rispetto alla fonte solare ed eolica, il moto ondoso si presenta maggiormente costante.

 I dispositivi fin qui realizzati prevedono tre diverse collocazioni: on-shore (a ridosso della costa), near-shore (fondali poco profondi) e off-shore (lontani dalla costa). In generale possiamo affermare che gli impianti off-shore possono sfruttare una maggiore quantità di energia del moto ondoso, ma sono più costosi e inoltre il trasporto dell’energia a terra presenta non poche difficoltà. Il sistema più utilizzato è senza ombra di dubbio l’OWC (Oscillating Water column) che sfrutta l’innalzamento dell’acqua, per mezzo dell’onda incidente, in una colonna. L’acqua provoca una pressurizzazione e una depressurizzazione dell’aria contenuta in una camera, realizzando così un flusso alterno attraverso una turbina. Negli ultimi anni ha inoltre riscosso particolare successo il Pelamis, una sorto di “serpentone” snodabile che sfrutta il movimento dei propri giunti, grazie al moto ondoso, per produrre energia.

Visti i continui miglioramenti tecnologici è stato possibile ridurre notevolmente il costo dell’energia prodotta, giungendo fino a 10cEuro/KWh, avvicinandosi così alla media del costo dell’energia nell’UE, pari a 4cEuro/KWh.  Negli ultimi anni  si sono quindi costruiti parecchi impianti per lo sfruttamento del moto ondoso, particolarmente in UK e Portogallo. Ad oggi l’energia prodotta grazie alle onde del mare rappresenta solo lo 0,003% di quella totale generata nel mondo, ma la percentuale è inevitabilmente destinata a salire nei prossimi anni.

Gianluca Carta

(12/04/2010)